LO PSICOLOGO CHE SI OCCUPA DI PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA

Come scegliere il professionista che si occupa di sostenere le coppie che hanno ricevuto una diagnosi d’infertilità.
La condizione d’infertilità, considerabile una “variabile imprevista” del ciclo di vita familiare (Vignati 2002), può rappresentare una fonte di forte sofferenza e stress per la coppia e per entrambi i partner della coppia stessa, pur con significative differenze a seconda del genere. Varie ricerche, che sono state condotte nel corso degli anni, hanno riportato che la condizione di infertilità causa problematiche psicologiche per le donne, portando ad esperire emozioni e condizioni come depressione (Herbert et al., 2010), distress (Lansakara et al., 2011; Omoaregba et al., 2011), ansia (Albayrak e Gunay, 2007), tristezza (Umezulike e Efetie, 2004), rabbia, rimpianto, isolamento sociale e perdita di autostima (Behboodi-Moghaddam et al., 2013.

Come professionista esperta in tale ambito ritengo fondamentale che i pazienti siano seguiti da uno psicologo che abbia una preparazione specialistica e una profonda conoscenza degli aspetti bio-psico-sociali dell’infertilità (Linee Guida, 2004). Pertanto i pazienti che vogliono ricorrere ad uno psicologo che si occupa di procreazione medicalmente assistita sono invitati a valutare il professionista verificando che abbia:

  1. una laurea magistrale in psicologia (3+2) e sia iscritto all’ordine degli psicologi di una regione o provincia italiana;
  2. una specializzazione quadriennale in psicologia clinica e psicoterapia o un master e/o perfezionamenti in area della fertilità-infertilità;
  3. una formazione ed esperienza certificata nel settore dell’infertilità di almeno 1 anno, in modo da salvaguardare la congruità ed efficacia degli interventi e dell’organizzazione dei servizi erogati.

Sia in grado di:

  • poter emettere delle fatture sanitarie che consentono al paziente la detrazione dell’imposta lorda del 19% ai sensi della Legge 160/2019 a condizione che la parcella sia pagata con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento tracciabili (D.lgs. 241 /1997).

Tali competenze possono essere verificate chiedendo il curriculum vitae direttamente al professionista psicologo oppure verificando nei siti degli ordini degli psicologi delle varie regioni.